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Focus

LA PAROLA NELLE MANI

focus su Claudio Milani

 

E questa è la storia di Claudio Milani.
O, se si preferisce, il lo rosso che muove le sue storie e il suo teatro. Perché, quello di Milani, è un teatro ex machina, una cinghia di trasmissione di idee ed emozioni, tra macchine di scena, meccanismi narrativi e recitazione. Il teatro di Milani si richiama a quello dei cantastorie. Claudio è attore per bambini. (I bambini sono il pubblico più esigente). E come i bambini di una volta, il suo teatro non butta via nulla, inventa con poco. Ama la semplicità. Ricicla tutto. Porta in scena argomenti noti, scoprendo aspetti sempre nuovi. È riutilizzare ogni cosa, trovando in essa una funzione nuova. È fare tanto, tantissimo, con poco. È vedere quel che noi non siamo più abituati a vedere. E poi c’è la parola. La parola che incanta e disvela. È arte maieutica. Quello di Milani è il teatro del marchingegno. Un meccanismo che mette in moto quel che è dentro di noi. Il teatro di Claudio Milani è teatro per tutti. Da vedere.

2 gennaio, ore 18.30
Salone Parrocchiale di San Sabino

BÙ! Una divertente storia di paura

di e con: Claudio Milani
testo: Claudio Milani e Francesca Marchegiano
scenografie: Elisabetta Viganò, Paolo Luppino, Armando e Piera Milani
musiche: Debora Chiantella, Andrea Bernasconi


Ci sono storie di paura paurose. E altre divertenti.

Bù! è una divertente storia di paura, raccontata da un attore… e da una porta.
La porta è un confine: da una parte c’è il Bosco Verde, dall’altra il Bosco Nero.
Nel Bosco Nero vivono il Ladro, il Lupo, la Strega e il padrone di tutti: il terribile Uomo Nero. Nel Bosco Verde c’è una mamma rotonda come le torte, un papà forte, sette fratelli grandi come armadi… e anche un bambino, il piccolo Bartolomeo. Sarà proprio lui, accompagnato dall’inseparabile copertina, a dover affrontare le creature del Bosco Nero… Fino a sconfiggerle una per volta.
Con un andamento narrativo di andate e ritorni, divertente e rassicurante come una filastrocca, vengono messe in scena le paure tipiche dei bambini.
Vengono nominate, per far comprendere ai piccoli spettatori che esse sono patrimonio di tutti e che, con un po’ di coraggio, si possono sconfiggere e dimenticare.
Bù! insegna che le paura si superano e che ridere, a volte, è l’arma migliore.

da 4 anni
teatro d’attore, narrazione
50 minuti

 


3 gennaio – ore 16.00
Manifatture Knos

Incontro con l’autore*. Claudio Milani

*ingresso libero

ore 18.30

VOCI

di e con: Claudio Milani
testo: Francesca Marchegiano
scenografie: Elisabetta Viganò, Armando Milani
musiche: Sulutumana, Andrea Bernasconi
cantante lirica: Beatrice Palumbo
luci: Fulvio Melli

Ogni bambino ha dentro una voce.
Ogni voce è dentro una casa.
Per sapere le case dentro i bambini, bisogna sentire il silenzio che fanno,
bisogna cantare la loro canzone.

In questa storia c’è una Principessa buona che nutre il suo bambino con il pane e con le favole, e una Principessa cattiva, che se lo vuole mangiare. Il bambino si chiama Pietro e ha una voce magica, ma la tiene chiusa in fondo alla gola. Sarà grazie all’incontro con il bambino di carta, il bambino blu, e all’insegnamento di un padre speciale, che Pietro troverà il coraggio di salvarsi dal pericolo e crescere, cantando al mondo la sua canzone.
Una magica e toccante storia che insegna ai bambini, e ricorda agli adulti, l’importanza di affrontare la vita superando gli ostacoli e accettandone i doni, esprimendo, con coraggio e senza pregiudizi, la voce che ognuno ha nel cuore.

da 3 anni
teatro d’attore, narrazione
50 minuti

Spettacolo vincitore di Festebà 2011 e Piccoli Palchi ERT Friuli Venezia Giulia 2012

  


4 gennaio, ore 17.30
Teatro Paisiello

RACCONTO ALLA ROVESCIA

 di e con: Claudio Milani
scenografie: Elisabetta Viganò, Armando Milani
musiche: Debora Chiantella, Emanuele Lo Porto, Andrea Bernasconi
progettazione elettronica: Marco Trapanese
luci: Fulvio Melli
fotografie: Paolo Luppino
poesia: Paolo Ceccato
realizzazione teli: Monica Molteni

Perché fai un conto alla rovescia?
Lo faccio per fare un tuffo nel mare,
per partire in una gara di corsa,
per spegnere le candeline sulla torta,
per aprire i regali a Natale,
per stappare lo spumante a fine anno,
perché ho finito di aspettare.

Il conto alla rovescia è la fine di un’attesa.
L’attesa è tutta la vita che c’è tra un conto alla rovescia e l’altro.
La vita può essere svelata come un succedersi di attese, ovvero di tanti conti alla rovescia. E per rappresentarla in scena si crea una storia che diventa un racconto alla rovescia.
Un percorso di ricerca sulla fiaba, con nuovi linguaggi narrativi e scenici adatti e necessari, per parole e contenuti, a un pubblico di piccoli spettatori.

da 3 anni
teatro d’attore, narrazione
55 minuti