Piccoli critici

Un laboratorio per piccoli critici teatrali

Il festival offre la possibilità ai bambini che vogliano seguire gli appuntamenti del festival di cimentarsi nel ruolo del “critico teatrale”.
Attraverso un paio di incontri, all’inizio e alla fine del Festival, saranno aiutati a sollecitare alcuni strumenti utili per allenare lo sguardo e il cuore, in modo da poter raccontare alla fine il loro catalogo di emozioni.

Il laboratorio è condotto dall’attrice SILVIA LODI ed è rivolto ai bambini dai 9 anni.

Per informazioni e iscrizioni 347 9021446327 7372824

Jack e il fagiolo magico.
(Una storia tra terra e cielo)

Jack e il fagiolo magico
di Olivia – 10 anni

Tanto tempo fa, in un piccolo paese, dove era sempre inverno, viveva un cattivo orco, ma un bel giorno il castello dell’ orco sparì su in cielo, e allora tutti gli abitanti fecero festa e aggiunsero tante cose nuove a quel paesino. In fondo al paese c’ era una piccola casa dove viveva un bimbo, sua mamma e Bianchina la mucca. Un giorno Bianchina finì il latte e la mamma mandò Jack al mercato per venderla e…
La narrazione era molto coinvolgente, mi hanno incuriosito l’utilizzo di una lavagnetta dove veniva disegnato il sole, e un carillon come giostra del paese.
Mi è rimasto impresso il nome della mucca: Bianchina. E’ stato divertentissimo.
Lo spettacolo sembra dire: Avere tutto non significa essere felici!

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Jack e il fagiolo magico
di Francesco – 10 anni

Lo spettacolo racconta la storia di un paesino con un castello, il castello è abitato da uno spietato orco avido e ricco. Un giorno però l’orco e la sua dimora volano sulle nuvole. Dopo il fatto gli abitanti del popolo fanno festa addobbando il paese con: lampioni, alberi, luci, giostre e cartelloni e inaugurano la sagra del fagiolino. Intanto un po’ più a est vive un bambino povero di nome Jack che abita in una piccola casetta insieme a sua madre e alla sua mucca.
La scenografia è molto ricca, perché lo spettacolo è solo scenografia, l’unica attrice che fa la voce narrante indossa un vestito che sprizza gioia e festosità. Ci sono giostre e lampioni in miniatura, case finte, una piccola luna luminosa, nuvole luminescenti attaccate ad una bilancia, piastre metalliche, un pollo giocattolo, false pepite d’oro, una pianta di fagiolo finta e diversi pupazzi come una mucca, Jack e il misterioso viandante.
La narrazione è convincente e gradevole, perché l’attrice parla con il pubblico e usa diversi dialetti che sono proprio divertenti.
La sola cosa che non mi ha convinto è l’idea di usare delle scarpe per rappresentare l’orco invece di un pupazzo o di qualche altro oggetto.
Il senso dello spettacolo è che per vivere bene non serve la ricchezza.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Jack e il fagiolo magico
di Cecilia – 9 anni

Jack è un bambino che arriva al castello dell’orco grazie ad una pianta.
La storia è raccontata da una ragazza che indossava un vestito bianco che dava un senso di antico.
Sulla scena era presente un paesaggio in legno che rappresentava il paese di Jack. Poi c’era un macchinario che faceva muovere le nuvole e c’era una lavagnetta dove la ragazza disegna il sole o la luna, a secondo del momento della giornata.
La scena che mi ha fatto più ridere è stata quando la ragazza non vuole andare avanti con il racconto perché ha paura. Ero curiosa di sapere come andava a finire.
Il senso dello spettacolo è che non bisogna mai avere paura.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Jack e il fagiolo magico
di Alessandra – 9 anni

Il protagonista della storia è Jack, un bambino che vive con la sua mamma in un piccolo villaggio.
La storia è raccontata da una narratrice vestita con un abito bianco di altri tempi, che da sola interpreta tutti i personaggi e movimenta gli elementi della scenografia. Jack è una piccola marionetta, sulla scena sono ricostruiti il villaggio con la casetta di Jack, le nuvole e sopra le nuvole la casa dell’orco.
Il messaggio dello spettacolo è che “la ricchezza non rende felici”.
Il lieto fine della storia mi ha reso felice perché mi sono immedesimata in Jack.
Mi è piaciuta la scena in cui la narratrice si rifiuta di continuare a raccontare l’incontro tra Jack e l’orco ed è stata incoraggiata da noi spettatori.
La narrazione ha coinvolto tutti quanti e trovo che la narratrice sia stata davvero bravissima e divertente.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Sapiens
Sapiens
di Francesco – 10 anni

La scenografia è molto spoglia, comprende solo un telo dove vengono proiettate delle ombre. I costumi dei Neanderthal danno una sensazione di disordine invece quelli dei Sapiens un’idea di aggressività.
La narrazione è molto convincente grazie alle frasi in rima che con un po’ di ironia riescono a coinvolgere sia gli attori che gli spettatori.
La scena che mi è rimasta più impressa è quella dove i Sapiens sfiniti rubano la mela di uno di loro (la mela che prima schifavano) e la divorano con gusto lasciandogli solo il torsolo da mangiare.
Il messaggio dello spettacolo è che l’amicizia e il rispetto battono l’aggressività e il conflitto.
Lo spettacolo è completo a mio parere non ha errori grazie a una buona narrazione a una comicità moderata e grazie alla bravura degli attori.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Sapiens
di Benedetta – 9 anni

Lo spettacolo parlava degli uomini di Neanderthal e Sapiens nemici tra di loro. I primi erano allegri e buoni mentre i secondi cattivi. Un giorno i Sapiens lanciarono una lancia e……
Ho trovato lo spettacolo molto divertente anche se alcune scene mi hanno messo tensione, ad esempio quando combattevano. La scena che più mi è rimasta impressa è quella del litigio per accaparrarsi il cibo.
Gli uomini di Neanderthal erano vestiti semplicemente con gonne e magliette strappate, mentre i Sapiens avevano costumi pesanti con giacche di pelliccia e portavano la lancia.
La narrazione mi ha coinvolto molto e non c’è stato niente che non mi sia piaciuto.
Penso che il messaggio dello spettacolo sia la pace tra tutti gli uomini.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Sapiens
di Olivia – 10 anni

Lo spettacolo Sapiens inizia con la presentazione dei Neanderthal e dei Sapiens, i primi sono erbivori, affettuosi, amano strusciarsi tra loro e sono molto amici di Autt, l’ ultimo esemplare di uccello della specie degli Autt; i Sapiens sono abili cacciatori, ma spesso di malumore, loro desiderano ardentemente di cacciare gli Autt. Un giorno, una freccia dei Sapiens va a finire dai Neanderthal e….
E’ stato molto divertente e mi vedevo molto nei Neanderthal.
Costumi eccellenti che caratterizzano bene i personaggi.
La cosa che mi è rimasta piu’ impressa è stato quando l’uovo è cascato giu’ e i Neanderthal lo usano come cibo.
La narrazione mi ha davvero coinvolto, era molto convincente.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Sapiens
di Emanuele – 11 anni

La scenografia, la musica, la trama nel loro insieme li ho trovati molto coinvolgenti e divertenti.
Gags fantastiche come quella della mela non erano mai scontate.
In definitiva un modo di interpretare la storia molto bello.
Semplicemente perfetto.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Sapiens
di Cecilia – 9 anni

La storia parla degli uomini Sapiens e dei Neanderthal. Gli uomini Sapiens sono rappresentati come cattivi mentre gli uomini di Neanderthal sono dolci e vogliono molto bene alla natura.
Un giorno l’ultimo dei Neanderthal incontra una Sapiens e si innamorano l’uno dell’altra.
Mi ha divertito molto la scena in cui un Sapiens per riuscire a mangiare, ha dovuto mangiare il torsolo di una mela.
I costumi mi sono piaciuti molto anche se non capivo perché i Sapiens erano vestiti pesanti e i Neanderthal più leggeri.
Lo spettacolo l’ho trovato affascinante e mi ha molto interessata.
Il messaggio dello spettacolo è che dobbiamo superare i nostri pregiudizi e rispettare tutte le persone perché siamo tutti uguali.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Sapiens
di Alessandra – 9 anni

Lo spettacolo si riferisce allo scontro avvenuto in tempi remoti tra due gruppi di uomini: il gruppo dei Sapiens e quello dei Neanderthal.
Questi due gruppi si odiavano a morte tanto che solo grazie all’amicizia ed all’amore di una donna dei Sapiens l’ultimo dei Neanderthal riuscì ad integrarsi e ad essere accettato dai Sapiens.
I personaggi erano vestiti con indumenti primitivi e parlavano con suoni gutturali.
Il messaggio che mi ha trasmesso è che l’amicizia e l’amore per il prossimo sono sentimenti importanti ed aiutano a superare ogni difficoltà.
Lo spettacolo mi è piaciuto e mi ha coinvolto.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Peter Pan
Peter Pan
di Olivia – 10 anni

Lo spettacolo era concentrato sul fatto che Peter non è che non volesse ma che non potesse crescere, infatti in una scena Wendy prepara una torta per lui e gliela offre dicendogli: “Buon Compleanno!“ Lui la lancia e si arrabbia.

I costumi mi hanno colpito molto ed erano ben fatti, specialmente quelli di Trylli e Capitan Uncino. Anche Wendy aveva un costume appropriato con il suo personaggio, solo quello di Peter non mi ha convinto, me lo immaginavo preventivamente verde il suo costume.

La narrazione è stata molto coinvolgente.
E’ stato molto divertente, specialmente nella parte della rottura della “quarta parete”, cioè quando si chiede al pubblico di applaudire per salvare la vita di Trylli.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Peter Pan
di Francesco – 10 anni

Lo spettacolo infonde spensieratezza, allegria e divertimento.
La scelta della voce di un bambino che racconta la storia coinvolge lo spettatore.

Gli elementi presenti sul palco sono dei grandi pannelli che simulano una stanza e poi tramite un videoproiettore diventano luoghi diversi. Elemento sempre presente, una cassa dalla quale escono diversi oggetti di scena tra cui una vela.
I costumi danno diverse sensazioni: quello di Peter sprizza giovinezza, quello di Trilly da protezione e quello del Capitan Uncino fa pensare alla vendetta.

Nella mente ho impressa la scena dove Trilly prende uno schiacciamosche e con questo colpisce Peter e Wendy, con sottofondo il can can di Offenbach.

Lo spettacolo vuole dire che quando si cresce si perde anche l’innocenza che si ha da bambini.
Lo spettacolo piace e accompagna il pubblico anche fuori dal teatro.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Peter Pan
di Cecilia – 9 anni

Nella scena erano presenti un baule che veniva usato in tanti modi diversi: per dormire, come tavola e come semplice baule per contenere le cose. Dentro c’era un grande telo usato come vela della barca di Capitan Uncino. C’era anche una torta finta.
I muri della scena si illuminavano e trasmettevano le immagini del luogo in cui si trovavano i personaggi.

Ho provato tristezza per 2 cose: la prima era quando al compleanno di Wendy i genitori gli hanno dato solo la torta e poi se ne sono andati perché era tardi per il lavoro; la seconda era quando Wendy diventa grande e non vuole giocare più con Peter Pan. Una cosa invece che mi ha fatto ridere è stata quando Wendy e Peter si sono finti genitori di Capitan Uncino facendolo piangere.

Mi ha colpito quando Peter incita il pubblico per salvare Trilly.
Non mi ha convinto il coccodrillo perché quando ha mangiato Capitan Uncino alla fine non ha chiuso la bocca e si vedeva che era un effetto speciale.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
* * * * e mezzo

Peter Pan
di Emanuele – 11 anni

La trama è molto semplice: un bambino Peter Pan che non può crescere.
Gli oggetti di scena presenti all’interno dello spettacolo sono pochi, nelle varie parti della spettacolo viene chiesto al pubblico di usare l’immaginazione, come nel duello tra Uncino e Peter.
Il messaggio è quello di crescere, ma restare dentro piccoli.

Lo spettacolo mi ha fatto abbastanza ridere, ma anche riflettere e in alcune parti anche annoiare.
Sono varie le scene che mi sono rimaste impresse. Le parti di Trilly, la morte di Capitan Uncino, quando Peter chiede a Wendy di cucire le sue ferite, e quando Wendy cresce e quindi non vuole più giocare con Peter.

Il personaggio che mi è piaciuto di meno è Capitan Uncino. Non perché l’attore Luca Pastore (di cui la somiglianza a Robert Downey Junior non può essere presa sotto braccio), non sia bravo, ma perché il personaggio di Capitan Uncino nel libro è visto come rancoroso, in principio gentiluomo, poi burbero, che non ha ricordi felici. Qui, invece, è tipo il bimbo ritardato di prima elementare, arrabbiato perché non vince mai ad acchiapparella.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Peter Pan
di Alessandra – 9 anni

I personaggi si muovono su un palco caratterizzato da un baule pieno di giochi usati per i loro scherzi e divertimenti e da una finestra, lasciata sempre aperta, che rappresenta la via per raggiungere Peter Pan sull’ isola che non c’è.

Il messaggio che lo spettacolo trasmette è quello di godere il tempo in cui siamo bambini e non fare le cose che fanno gli adulti e che da grandi si rimane sempre bambini.

La parola che mi ha colpita è la parola bacio ripetuta da Wendy ai suoi genitori e a Peter.

La narrazione teatrale mi ha coinvolto e mi è piaciuta tanto.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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Peter Pan
di Benedetta – 9 anni

Peter Pan è vestito con un completo che sembra un pigiamino verde, sembra molto comodo. Wendy ha un vestitino azzurro che ispira delicatezza. Trilly ha un vestito da fata…proprio magico. Mamma di Wendy è vestita con un cappotto che mi suggerisce severità. Papà di Wendy elegante con giacca e cravatta, mi trasmette ansia. Capitan uncino è vestito da Pirata e mi mette paura.

Nella scena un BAULE con dei giochi al suo interno, usato come letto per Wendy e nascondiglio per Peter Pan quando viene inseguito da Capitan Uncino. Una FINESTRA, da dove Peter Pan, Wendy e Trilly volano verso l’Isola che non c’è. Una TAZZA, contenente un liquido avvelenato, e dei BISCOTTI con il miele.

Mi sono sentita parte dello spettacolo, ha suscitato in me ansia durante le avventure pericolose perché avevo paura che finissero male,ma alla fine felicità per aver salvato Trilly con i nostri applausi.

Non si può rimanere sempre piccoli e bisogna crescere.

Gradimento (da 1 a 5 stelle)
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